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Steve - Malaya

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    Steven McGarrett

    Steve stava ricontrollando i rapporti degli artificeri e il rapporto di Danny, quella situazione era molto fumosa e il fatto che Costa ricordasse poco non aiutava. Altre cose poco chiare erano l'arrivo e la successiva partenza del capo di Costa, strani movimenti al porto nei capannoni che appartenevano ai Donato. Il comandante rimise tutto a posto e uscì dall'ufficio e dopo aver preso la macchina si diresse verso l'ospedale. I medici lo avevano informato che la Detective Dang era finalmente sveglia e in grado di rispondere a qualche domanda.
    Quando arrivò in ospedale salì direttamente al piano e raggiunse la stanza, fuori dalla stanza i due poliziotti di guardia lo salutarono e lo lasciarono passare. Steve bussò e dopo aver ricevuto risposta entrò - Dang, felice di vederti viva, dovrei farti alcune domande - non andò troppo per il sottile ma aveva bisogno di risposte il più presto possibile.
    Avvicinò la sedia al letto e si sedette - sicuramente sarai stanca ma ho bisogno di sapere il più possibile per prendere quelli che ti hanno fatto questo bello scherzo - spiegò poi dopo una breve paura riprese a parlare - Iniziamo da ... Sai perchè Costa ti stava chiamando?- domandò

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    Malaya Dang

    Malaya aveva ripreso coscienza solamente diverse ore dopo l'intervento e la prima ed anche unica cosa che sentì era il dolore, un dolore sordo e continuo in tutto il corpo. A poco a poco iniziò a dissiparsi e si concentrò in alcune parti, prevalentemente alla testa, al braccio destro e al petto. Ogni respiro era una sofferenza e bastava che lo approfondisse appena perchè avvertisse come una pugnalata, specialmente poco sotto uno dei seni, riuscí a tenere gli occhi appena aperti per pochi minuti prima di ripiombare nell incoscienza. Li riaprì il giorno dopo, nel pomeriggio, si sentiva appena più lucida ed il dolore, ad eccezione di quello al torace, sembrava essere diminuito, i medici le tolsero persino la maschera per l'ossigeno per testare la sua respirazione autonoma e gliela rimisero solamente quando tornò a riposare, era stanca e si addormentò profondamente in un sonno senza sogni. Il giorno dopo ancora le fecero ulteriori esami e le tolsero il drenaggio al petto, quella sensazione fastidiosa era andata via ma la costola rotta le impediva ancora di muovere il busto come avrebbe voluto, inoltre era finalmente abbastanza cosciente e lucida da poter intraprendere una conversazione e i dottori ed Isaac le spiegarono quale fosse il suo stato - ha riportato una commozione cerebrale, un paio di costole incrinate ed una rotta che le ha perforato il polmone, così come ha una frattura al braccio e alcune ferite provocate da schegge -, le avevano detto, le avevano anche spiegato quanto fosse accaduto ma per quanto si concentrasse e sforzasse non era stata in grado di ricordare nulla, nemmeno la presenza della sua collega.
    Immaginando che presto qualche agente sarebbe passato per farle qualche domanda, chiese che le venisse somministrato al massimo un antidolorifico poco potente, preferiva sopportare il dolore piuttosto che apparire confusa. Ed infatti, sentì bussare alla porta della camera -Avanti- ad apparire fu il comandante McGarrett "è un caso interessante, è ovvio che sia stato affidato alla sua squadra" pensò mentre lo osservava entrare -Dang, felice di vederti viva, dovrei farti alcune domande- ricambiò il saluto con un piccolo cenno del capo -McGarrett...un piacere vedere...vivo anche te- dovette schiarirsi la voce, era roca per l'inutilizzo e le usciva a fatica, gemette appena per lo sforzo -Avevo...intuito...aspettavo qualcuno, dovevo sospettare...sarebbe stato uno di voi-. Fu grata di constatare che sarebbe andato dritto al punto, odiava i preamboli di circostanza e quale fosse il suo stato fisico era più che evidente -sicuramente sarai stanca ma ho bisogno di sapere il più possibile per prendere quelli che ti hanno fatto questo bello scherzo - annuí ancora ed usò il braccio non bloccato dal gesso per gesticolare, come per sminuire -Non mi stanco...così facilmente...- lo guardò con espressione quasi seccata -Io voglio... prenderli più di te...- fece una pausa per riprendere un po' di fiato -Vai pure-. Fece una smorfia nell'udire il rumore delle gambe della sedia trascinate sul pavimento, sentì le tempie ricominciare a pulsare ma si ricompose presto -Iniziamo da ... Sai perchè Costa ti stava chiamando?- la detective si prese qualche secondo -Non sapevo nemmeno...che lo avesse fatto- aggrottò la fronte, cercando di ricordare -il cellulare...l'avevo lasciato in...ufficio- ricordò di essere stata di fretta, stava andando a casa per recuperare dei documenti sul caso dei Donato -dovevo fare una cosa...molto urgente...- fece ancora una pausa -Vi ha detto...il motivo?- chiese infine.

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    Steven McGarrett


    L'attentato alla Dang e alla sua collega era un bel casino, il rapporto degli artificieri diceva che se le due donne avessero fatto un'altro metro sarebbero morte sul colpo. Il rapporto di Danny sull'interrogatorio di Costa era abbastanza lacunoso, ma non per colpa del suo partner ma perché la detective diceva di non ricordare nulla.
    Chiuse i fascicoli e andò in ospedale, la Dang era sveglia e lui aveva bisogno di risposte. Una volta in ospedale salì direttamente al piano e raggiunse la stanza, salutò i due poliziotti di guardia e dopo aver bussato entrò, le disse che era felice di vederla viva, lei gli fece un cenno del capo -McGarrett...un piacere vedere...vivo anche te- le disse che doveva farle delle domande e lei dopo essersi schiarita la voce rispose - avevo...intuito...aspettavo qualcuno, dovevo sospettare...sarebbe stato uno di voi-.
    Il seal continuò -sicuramente sarai stanca ma ho bisogno di sapere il più possibile per prendere quelli che ti hanno fatto questo bello scherzo - la donna annuì -Non mi stanco...così facilmente...- Steve aspettò che fosse pronta a rispondere prima di iniziare -Iniziamo da ... Sai perchè Costa ti stava chiamando?- Malaya rimase qualche secondo in silenzio, forse cercava di fare mente locale -Non sapevo nemmeno...che lo avesse fatto- fece una piccola pausa -il cellulare...l'avevo lasciato in...ufficio- disse, poi continuò -dovevo fare una cosa...molto urgente...- Steve annuì -Vi ha detto...il motivo?- gli domandò la donna.
    Il seal sospirò - dice che non lo ricorda ... speravamo potessi dicerlo tu - spiegò, lui e Danny avevano il sospetto che l'attentato fosse opera dei Donato ma era meglio sapere se la Dang e la sua squadra avevano "pestato i piedi" a qualcun'altro - senti...a quali casi stavate lavorando?- chiese.

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    Malaya Dang



    Il recupero si prospettava abbastanza lungo ma era il minimo, considerando quello a cui era sopravvissuta. Le ci vollero quasi tre giorni perché potesse tornare ad essere abbastanza lucida e cercò, anche con le spiegazioni dei medici, di ricostruire quanto le fosse accaduto. I vuoti però, erano troppi. Non sapeva, ad esempio, perchè la detective Costa fosse davanti casa sua ma, ad esser sinceri, non ricordava nemmeno che fosse lì presente, evidentemente doveva averla vista solo negli istanti precedenti alla detonazione. Anche se non lo avrebbe mai ammesso apertamente, era sollevata nel sapere che non avesse riportato ferite troppo serie e che se la fosse cavata senza eccessivi danni, dopotutto l'obiettivo dell'attentato era lei stessa, la collega era stata solo una presenza casuale. Decise che ne avrebbe parlato direttamente con lei.
    La visita di un collega non si fece attendere e a prendere le sue dichiarazioni venne il comandante mcGarrett, dopo i saluti di circostanza andò dritto al punto e le chiese di Costa e del perchè fosse lì -Non dovevamo...vederci...- aggiunse poi e dovette interrompersi per un colpo di tosse -almeno...non quel giorno...- concluse, vaga. Chiese se lui sapesse il motivo -dice che non lo ricorda ... speravamo potessi dircelo tu - la poliziotta lo ascoltò attentamente, chissà se fosse vero o meno, e se fosse stato falso, chi era che aveva mentito? Tenne il dubbio per sè -Non... posso aiutarvi- cambiò lentamente posizione e celò a stento una smorfia, spostò il braccio non fasciato sotto la coperta prima che il seal potesse notare i segni dei vecchi tagli che si era inflitta, si sentiva già abbastanza scoperta e vulnerabile. -Ma ci...penserò...al momento potrebbe...sfuggirmi- riprese prima che l'uomo le ponesse un'altra domanda -senti...a quali casi stavate lavorando?- Malaya fu abbastanza rapida -a diversi...casi- quando si trattò di farne una cernita, fu più lenta, un po' anche di proposito visto che voleva essere cauta -i Russo...
    la famiglia Ōkawa... droga e sfruttamento minorile
    -
    riuscí a concludere prima di avvertire una forte fitta al costato che le tolse il fiato, tossì un paio di volte e si prese una pausa, aspettando che McGarrett aggiungesse qualcosa.




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