Quei soldi servono piú a me che a te

Come ogni giorno da ormai circa due anni, la priorità per Brianna era quella di procurarsi qualcosa da mettere sotto i denti per evitare di morire di fame, così iniziò a bighellonare per le zone piú turistiche -e quindi affollate- della città alla ricerca di qualcuno che potesse facilmente derubare. Conosceva bene, anzi benissimo la maggior parte dei quartieri della città, in special modo quelli piú malfamati e pericolosi dove era di casa, avendovi trascorso tutta la sua infanzia e una piccolissima parte della sua adolescenza, prima che venisse portata prima nel riformatorio e poi in una casa famiglia. Non ricordava con molto piacere quel periodo della sua vita; non che quello precedente fosse stato migliore, proveniva da una famiglia disfunzionale, era rimasta orfana di padre a soli sette anni, con una madre disinteressata caduta nel baratro della droga e un patrigno violento, ma allora almeno aveva la possibilità di fare qualunque cosa lei volesse, libera di seguire le sue regole e di passare le giornate all'aperto assieme ad alcuni dei suoi fratelli e dedicandosi piú ai furti che alla scuola, che frequentava il minimo indispensabile senza nemmeno impegnarsi più di tanto. Non perché fosse stupida, questo non lo era di certo, semplicemente perché dare conto ad un adulto proprio non le piaceva e stare ferma seduta nello stesso posto rinchiusa tra quattro mura non era assolutamente nel suo stile, inoltre poco le interessavano tutte quelle storielle su persone morte anni -se non addirittura secoli!- prima, anzi non riusciva a comprenderne l'utilità, visto che per sopravvivere occorreva conoscere ben altro.
Dati i presupposti, sia il riformatorio che la casa famiglia erano stati dei luoghi da cui si sarebbe ben volentieri tenuta lontana, in special modo dal primo: regole da seguire, adulti a cui obbedire, senza alcuna libertà di fare quello che volesse e di uscire quando lo desiderava, lo avevano reso un vero e proprio inferno.
Nella casa famiglia era stato leggermente diverso: c'erano sì regole e persone da rispettare, ma il controllo era meno ferreo-talvolta persino assente- e le volte in cui era riuscita a sgattaiolare fuori senza essere scoperta erano state tantissime. Non andava molto lontano, in fondo quello era sempre un posto dove trovava sia un tetto che un pasto, ma stava fuori il tempo necessario per vedersi con alcuni dei suoi sei fratelli, che doveva ammettere le mancassero tantissimo. In tutto questo Brianna si trovava a lottare anche con le famiglie che richiedevano il suo affido, con loro si comportava in maniera indisponente e dispettosa non avendo minimamente l' intenzione di essere adottata e di conseguenza le sue permanenze erano sempre molto brevi, nell'ordine di poche settimane, fin quando stanca di quella vita fuggì definitivamente dall'istituto, andando a vivere per strada. Da quel momento la sua giornata tipo era diventata gironzolare per la città, derubare o chiedere l'elemosina, procurarsi da mangiare e cercare un posto dove dormire.
In questo momento la sua necessità era quindi quella di trovare qualcuno da derubare, per cui iniziò a guardarsi attorno con sguardo attento fin quando il suo sguardo non si posò su una coppia di turisti, la borsa di lei le sembrò particolarmente facile da aprire ed infatti ci riuscì senza troppi problemi, riuscì ad afferrare rapidamente il portafogli e dopo averlo fatto si allontanò rapidamente ed andò a sedersi in un posto piú appartato. Lo aprì subito ma con suo grande disappunto vi trovò solo tessere ed alcune carte, le guardò una ad una ma erano tutte una piú inutile dell'altra -accidenti a lei, e alle sue cartacce inutili, questo coso é piú vuoto della mia pancia- si ritrovò ben presto a borbottare e a gettare il portafogli al suo fianco, non ci avrebbe potuto ricavare niente! Si rialzò dal gradino su cui si era seduta solamente quando sentì il suo stomaco brontolare, il giorno prima aveva mangiato solo un boccone a pranzo e la fame si faceva sentire, doveva necessariamente procurarsi del denaro, al diavolo se avesse dovuto elemosinarlo, per cui tornò a cercare qualcuno di interessante da alleggerire del suo portafogli.

La giornata non era iniziata per niente nei migliori dei modi: il primo furto del giorno non era andato affatto bene-certo, sarebbe stato sicuramente peggio se fosse stata scoperta-e di conseguenza si ritrovò a dover cercare nuovamente qualcuno da derubare. Quando aveva afferrato quel portafoglio dalla borsa della ragazza aveva sperato che contenesse almeno qualche spicciolo, quanto le bastava per comprarsi un panino, per cui il suo disappunto fu molto grande quando scoprì che al suo interno non vi erano che carte "Avrei dovuto prendere quello del ragazzo...accidenti a lei!". Quel piccolo incidente la fece innervosire, sentiva come un buco nello stomaco e il non sapere quando sarebbe riuscita a procurarsi del cibo per placare la propra fame non faceva che innervosirla ancora di piú, doveva darsi una mossa per cui ricominciò subito la sua caccia. Una cosa che non le mancava era indiscutibilmente la tenacia, era abituata a non mollare facilmente e a non arrendersi al primo tentativo, soprattutto quando si parlava della propria sopravvivenza. E procurarsi un pasto era al momento in cima ai suoi bisogni. Per il suo secondo tentativo decise di cambiare completamente zona e scelse quella dell'immediato lungomare, si incamminò di buona lena senza smettere di prestare attenzione a chi le passava a fianco sempre alla ricerca di una buona vittima ma nessuna sembrava essere adeguata "proprio una bella giornata oggi..." affondò le mani nelle tasche della sua felpa che aveva visto giorni migliori e continuò a camminare, rallentando solamente quando arrivò nei pressi della spiaggia. Si sedette ancora una volta, osservandosi intorno, ma la sua analisi venne presto interrotta quando notò un cagnolino avvicinarsi e accucciarlesi accanto -non é il momento amico- sospirò e gli diede una carezza sulla testa, conosceva bene quel cane, ogni tanto dormiva vicino a lei e la ragazzina gli dava anche qualcosa da mangiare ogni volta che poteva. Il cane la annusò, cercando del cibo -magari ne avessi...- si rialzò solo quando l'animale si allontanò scomparendo alla sua vista e riprese la sua ricerca, a quel punto la sua attenzione fu attirata da una giovane, non aveva borse o zaini con sé ma poteva benissimo vedere il portafoglio spuntargli dalla tasca. Un gioco da ragazzi. Si avvicinò con cautela mantenendo però una distanza di sicurezza e la seguì per alcuni metri, aspettando il momento piú adatto per rubarle il prezioso oggetto.

Il primo furto era stato un insuccesso e Brianna avrebbe dovuto rimediare e fare in modo che il secondo furto fosse piú fruttuoso, rimase alcuni minuti seduta su una scalinata a riflettere sul da farsi e a pensare in quale posto andare per continuare la sua ricerca, aveva davvero fame e voleva togliersi il prima possibile quella brutta, bruttissima sensazione. "Di questo passo mi sentirò male e sverrò...potrei anche fare finta però" sorrise appena ripensando alla prima volta in cui aveva finto di perdere i sensi, era stato nella casa famiglia ed era stato davvero un successo, lo aveva rifatto anche in qualche famiglia tra quelle che l'avevano presa in affido e aveva affinato la propria tecnica, era diventata bravissima. In strada l'aveva provato una volta sola pochi giorni dopo la sua fuga e da allora non l'aveva piú fatto, piuttosto preferiva chiedere l'elemosina.
Dopo qualche ragionamento scelse di andare sul lungomare e di tentare la fortuna lì, vi andò diretta senza tentare furti per strada e si fermò una volta arrivata vicino alla spiaggia, si sedette sul bordo di un marciapiede ed iniziò a studiare la situazione attorno a lei "turista con solo un asciugamano e un cappello...ragazze con solo il costume e quasi nemmeno quello...mamma con bambino e passeggino" sospirò, la donna col figlio sarebbe stata facile -molto facile- da derubare ma nel suo concetto personale di morale il rubare a donne con bambini non era permesso. Venne interrotta dall'arrivo del cane che ogni tanto le faceva compagnia, avrebbe condiviso volentieri un po' del suo pasto con lui se solo ne avesse avuto uno. Alla fine si alzò ed andò sul lungomare, vide quasi subito una giovane che le sembrava abbastanza distratta per essere derubata, le arrivò con cautela a poca distanza ed approfittò del momento in cui aveva risposto al cellulare per allungare la mano verso il portafoglio e lo afferrò, provandolo a sfilarlo dalla tasca senza essere scoperta.

Il primo furto della giornata non aveva ottenuto i risultati sperati ma Brianna non si arrese, anzi ricominció la sua ricerca ancora piú determinata di prima sperando di non beccare piú qualcuno che nel portafoglio invece che soldi tenesse delle stupidi e inutili carte "al diavolo...ma chi é che usa un portafoglio per dei pezzi di plastica, mi chiedo cosa abbiano in testa" lanció l'oggetto in questione e si allontanó a passo svelto dalla zona, aveva deciso di cambiare aria e di puntare sulla zona del lungomare che nella sua esperienza le aveva dato in molti casi grandi soddisfazioni. Si guardó intorno, osservando con attenzione tutti i passanti cercando quello piú adatto da derubare ma questa sua prima perlustrazione fu tutto tranne che fruttuosa, a dirla tutta l'aveva portata a passare davanti a diversi bar stracolmi di turisti che in quel momento facevano colazione e che mangiavano di tutto e di piú con gran gusto, si fermó a guardarli -Maledizione che fame...e non ho neanche un misero pezzo di pane da mettere sotto i denti!- sbuffó e spostó la sua attenzione altrove, nervosa. Piú tempo passava piú la sensazione di fame si faceva forte e piú la sua irritazione cresceva, aveva voglia di maledire il mondo ma si trattenne, doveva restare lucida e concentrarsi sul suo obiettivo. Si sedette a terra senza troppo curarsi della sporcizia ed appoggió il mento sulle braccia incrociate, fece passare alcuni minuti prima di riportare lo sguardo sui passanti e nel mentre dovette anche allontanare a malincuore il cagnolino che ogni tanto le faceva compagnia, avrebbe volentieri condiviso il pasto con lui "Se solo ne avessi uno..." si rialzó e dopo essersi data una spolverata al retro dei pantaloni riprese a camminare, gli occhi le caddero su una donna, sola e che sembrava immersa nei suoi pensieri "Quello che cercavo"le andó vicino e mantenendosi ad una distanza di sicurezza ed aspettó il momento piú adatto per agire, non appena la giovane le parve essere piú presa nella conversazione telefonica fece la sua mossa ed accorció le distanze, allungó il braccio per afferrare il portafoglio che sporgeva dalla tasca dei pantaloni "Ci siamo..." lo aveva appena iniziato a sollevare quando la sua vittima si voltó, portando la mano libera sulla tasca.
Brianna si ritrasse immediatamente, la situazione non era facile da giustificare ma represse l'istinto di fuggire, forse avrebbe potuto ricavare ancora qualcosa se avesse trovato una spiegazione valida. Si limitó a guardarla con aria ingenua e gli occhi sbarrati, come se a sorprenderla fosse stato l'improvviso movimento della donna e non altro. L'espressione le riuscí bene, in fondo essere colta di sorpresa era proprio quello che era accaduto.

Dopo aver fallito il primo furto Brianna non si era minimamente persa d'animo ed aveva ricominciato subito la sua ricerca, decise di cambiare zona e di tentare nuovamente sul lungomare, anche quello un luogo affollato di turisti. Arrivata lí rimase per un po' a guardare i bar affollati di clienti che facevano colazione "devo proprio darmi una mossa" stava morendo di fame e quella vista non fece che peggiorare il suo umore, sperava proprio di riuscire a rubare quanto bastava per potersi comprare qualcosa da mangiare ed era fiduciosa di riuscirci a breve, negli ultimi anni se l'era sempre cavata egregiamente e di certo avrebbe continuato ad essere cosí. Si sedette sul marciapiede, osservando con sguardo attento tutti i passanti alla ricerca di quello perfetto ma venne distratta da un cane che ogni tanto le faceva compagnia, accettò di buon grado quell'intrusione anche se dopo pochi minuti dovette allontanarlo, per i suoi gusti aveva già perso troppo tempo. Riprese a camminare ed allora il suo interesse venne catturato da una giovane che camminava da sola e che parlava al telefono, sarebbe stato facile derubarla e cosí inizió a seguirla tenendosi a debita distanza ed aspettando il momento propizio, prese quindi un bel respiro ed accorció la distanza e provó a tirarle dalla tasca il portafoglio che aveva intravisto, lo aveva sfiorato che la giovane si giró di scatto verso di lei, doveva averla sentita. Brianna allontanó la propria mano e sfoderó la sua migliore espressione sorpresa -mi- mi scusi...- disse, iniziando a tormentarsi le maniche della vecchia felpa "le do anche del lei...chissà" la giovane la guardó dritta negli occhi -stavi cercando di sfilarmi il portafoglio?- la ladra sgranó gli occhi e scosse la testa in segno negativo "beccata" continuó poi in tono imbarazzato ed abbassando il tono di voce -io...l'ho scambiata per un'altra persona...-fece una piccola pausa durante la quale abbassó lo sguardo -mi stava aiutando ma l'ho persa di vista-concluse. "potrei usare la scusa del cane...se mi chiede altro" per il momento avrebbe taciuto, non voleva mettere troppa carne al fuoco.

Brianna aveva fame, non metteva qualcosa sotto i denti dal giorno prima e quel che poco che aveva mangiato non era bastato minimamente a saziarla, per cui si diede subito da fare e si mise in cerca di qualcuno da derubare del proprio portafoglio, o meglio, del suo contenuto. Il suo primo furto non era andato come sperava e dovette tentare una seconda volta, questa perdita di tempo la fece innervosire e camminò per un bel po' prima di calmarsi almeno un poco, rubare in fondo la divertiva perché amava il brivido che le dava il rischio di essere beccata ma soltanto quando stava bene e non aveva bisogno di procurarsi qualcosa di urgente, che era proprio il caso in cui si trovava in quel momento. Passando davanti ad alcuni bar il suo umore passò da grigio a nero e dovette allontanarsi quasi di corsa da quel luogo per non peggiorare ancora la situazione, non ci volle molto perché notasse una ragazza che sembrava essere adatta ad essere derubata e così la seguì, facendo molta attenzione affinché non sospettasse nulla. Aspettò il momento propizio e quando le parve fosse arrivato provò a sfilarle il portafoglio dalla tasca posteriore dei jeans ma rischiò di essere colta in flagrante quando la giovane si voltò di scatto verso di lei. La ladruncola indietreggiò, facendo del suo meglio per apparire sorpresa dal movimento ed anche spaventata dal gesto. Per fortuna sapeva dire bene le bugie e anche recitare, negli anni aveva affinato la sua tecnica e il suo apparire più piccola di quanto non fosse spesso l'aiutava. Cercò subito una scusa e non appena ne trovò una che le sembrava plausibile la disse alla donna -E quindi mentre la cercavi hai pensato bene di mettere la mano nelle tasche altrui?- la guardò negli occhi e Brianna mantenne la facciata "Testarda...ma io lo sono più di lei" si strinse nuovamente nella felpa tormentandosi le maniche e riprese a parlare, abbassando lo sguardo, era arrivato il momento di continuare la sua messa in scena -N-no...cercavo solo il mio cane...è scappato e sono preoccupata per lui e...e sono un po' agitata- spiegò iniziando a gesticolare, il nervosismo le sembrò una buona scusa per giustificare un gesto "inconsulto" e concitato.